martedì 15 febbraio 2011

Nausea e vomito: meccanismi biologici di difesa

Il vomito è un sintomo che può avere molte cause

Il vomito o emesi è l'espulsione violenta dalla bocca del contenuto gastrointestinale, normalmente è preceduto dalla nausea. Alla nausea seguono i conati di vomito, dovuti alla contrazione vigorosa del diaframma e dei muscoli addominali responsabili dell'espulsione del contenuto dello stomaco. In genere il vomito è accompagnato da altri sintomi come

· ipersalivazione
 · pallore
· aumento della sudorazione

Il vomito è un sintomo che può avere molte cause, alcune delle quali sono legate ad una funzione di difesa dell'organismo, infatti, l'ingestione di sostanze pericolose (droghe, veleni, etc.) o di corpi estranei può indurre il rigetto che va visto come un tentativo dell'organismo di espellere ciò che può nuocere.

ADRENALINA
Il vomito durante la corsa o nelle ore successive può avere diverse possibili spiegazioni. Una delle possibili cause di questo meccanismo difensivo è il blocco digestivo causato dalla situazione di stress generata da uno sforzo intenso e prolungato come quello di una gara. Quando lo sforzo è molto intenso, l’aumentata produzione di alcuni ormoni quali adrenalina, noradrenalina e cortisolo rende impossibile la prosecuzione della digestione, i primi due ormoni (adrenalina e noradrenalina) intervengono nella reazione adrenergica chiamata "attacco o fuga". Com'è intuibile dal suo nome, tale reazione ha lo scopo di preparare l'organismo ad uno sforzo psicofisico importante facendo percepire al cosiddetto "sistema nervoso digerente" la presenza di qualcosa che potrebbe essere dannoso in quel momento e di cui è meglio liberarsi.

Il senso di nausea o di vomito si verifica proprio nel tratto finale di una gara dove di solito si cerca di mantenere l’andatura di inizio gara determinando così un crescente accumulo di acido lattico. Una forte concentrazione di acido lattico accumulato durante lo sforzo atletico potrebbe provocare un senso di nausea o di vomito, come concausa una notevole acidità del sangue.

L’attività fisica può influenzare la durata della permanenza nello stomaco degli alimenti e delle bevande. Basti pensare ai due ormoni in aumento durante la gara (adrenalina e noradrenalina) che permettono all’organismo di reagire agli stress determinando un aumento della gittata cardiaca aumentando cosi la quantità di sangue ai muscoli e ai polmoni a scapito dei processi digestivi. Se si vomita del materiale alimentare vuol dire che la digestione non è del tutto completata, l’organismo cerca lo svuotamento gastrico con il vomito per mandare più sangue ai muscoli, che in quel momento ne hanno un infinito bisogno, sottraendolo allo stomaco si ha il così detto furto di sangue dall’apparato digerente ai muscoli. L’organismo blocca la digestione con lo svuotamento gastrico per reperire ulteriore sangue da inviare ai muscoli. Inoltre la nausea può essere causata anche un brusco abbassamento della pressione accompagnata da giramento di testa, gambe deboli e vuoto allo stomaco.

TEMPI DI DIGESTIONE DEGLI ALIMENTI

Minuti
Alimenti

Fino a 30'
Glucosio, fruttosio, miele, alcool, bibite elettrolitiche isotoniche

30' - 60'
Tè, caffé, latte magro, limonate

60' - 120'
Latte, formaggio magro, pane bianco, pesce cotto, purè di patate

120' - 180'
Carne magra, pasta cotta, omelette

180' - 240'
Formaggio, insalata verde, prosciutto, filetto ai ferri

240' - 300'
Bistecca ai ferri, torte, arrosti, lenticchie

360'
Tonno sott'olio, cetrioli, fritture, funghi

480'
Crauti cavoli sardine sott'olio

E’ importante quindi partire per una gara o per un allenamento sempre a stomaco vuoto con la digestione già del tutto completata e con scorte piene. Molti atleti pensano che per digerire una colazione è sufficiente una mezz'ora, invece servono tre o quattro ore. In gara limitarsi a bere solo acqua non ingerire mai nessun tipo di integratore o presunto tale, si innescherebbe solo un altro processo digestivo sottraendo cavalli di potenza al tuo motore, i muscoli.

Fonte: http://www.podistidoc.it/ Dott. Francesco Aversano, 15 June 2009

giovedì 29 luglio 2010

Le gare di luglio

Nel mese di Luglio ho partecipato a tre gare del campionato UISP.

La prima gara a cui ho partecipato sono stati i 5000 metri in pista, che si è svolta a Pavia al Campo Coni. Ho percorso i 5000 metri in 22'03'' al ritmo di 4'25''. La gara si è svolta il mattino e faceva un caldo assurdo, in più sono arrivato a questo appuntamento un po' poco allenato. In questa gara sono partito troppo veloce sotto i 4'00'', chiudendo la gara in affanno.

La seconda gara che si è svolta a Bereguardo aveva una lunghezza pari a 5.7km. Il circuito sempre misto cittadino-sterrato presentava delle difficoltà, per il umero di moscerini presenti e per il terreno molto sabbioso subito nei primi km. Questo a causato una grossa nuvola di polvere alzata dai podisti. Anche in questa gara sono partito troppo veloce, sotto i 4'00'' per poi rallentare e arrivare così al traguardo in affannno in 26'24'' al ritmo medio di 4'38''.

La terza gara a cui ho partecipato è stata quella di Roncaro. Circuito lungo 6.35km. Finalmente una gara decente, in cui sono riuscito a mantenere un ritomo più o meno costante percorrendo i primi km a circa 4'10'', poi nella fascia centrale della gara ho recuperato un po' per poi accellerare nell'ultmo km, chiudendo la gara in 27'44'' al ritmo medio di 4'22''.

Sotto vi riporto il grafico dei kilometri percorsi nell'ultimo anno.

Kilometri al mese ultimo anno

giovedì 8 luglio 2010

Correre la mattina presto

Al mattino presto, a digiuno, il nostro organismo possiede energie a sufficienza per correre o è indispensabile consumare prima una colazione?
Durante il digiuno notturno una parte del glicogeno epatico (zuccheri immagazzinati nel fegato) viene consumata per mantenere la glicemia costante, mentre il glicogeno muscolare non viene assolutamente intaccato.
Se l'alimentazione che si segue è adeguata al proprio fabbisogno calorico, al mattino si hanno ancora sufficienti riserve di glicogeno per correre tranquillamente un'ora (chi è ben allenato anche due ore) senza avvertire alcun calo di energie.
Lo stress più importante (per una persona sana) non è tanto quello fisico, ma è più che altro di tipo psicologico: alcuni non riescono ad abituarsi a correre la mattina presto nemmeno dopo mesi di tentativi; per altri, dopo poche settimane, alzarsi dal letto e andare a correre a digiuno risulta perfettamente naturale e anche molto piacevole.

Come abituarsi?

Dando per scontato che si sia già abituati a correre ad altre ore (difficilmente chi inizia a correre da zero lo fa la mattina presto), per abituarsi a fare sport la mattina senza troppi traumi è bene seguire i seguenti accorgimenti:
•Se l'obiettivo è alzarsi un'ora prima del solito per ricavare il tempo per correre, inizialmente bisogna abituarsi a mettere la svegliar un'ora prima (senza andare a correre). Altrimenti si rischia di attribuire alla corsa uno stress che invece dipende solo dalla sveglia anticipata. Quando sarà naturale alzarsi a una certa ora, allora si potrà iniziare a correre svegliandosi all'ora a cui ormai si è abituati.
•Evitare di correre la mattina presto illudendosi di guadagnare un'ora in una giornata "già troppo corta": se ci si alza un'ora prima al mattino, bisogna andare a letto un'ora prima alla sera (altrimenti si ricade nell'errore del punto precedente).
•Lasciar passare almeno venti minuti/mezz'ora dal momento della sveglia all'inizio dell'allenamento. Non deve essere necessariamente tempo perso: ci si può lavare la faccia (per svegliarsi), radersi (solo per gli uomini, ovviamente), iniziare ad apparecchiare la tavola per la colazione che si farà dopo la corsa, indossare gli indumenti per il running, ecc.
•Essere costanti e regolari negli allenamenti al mattino! È forse il consiglio più importante: le prime volte potrebbe "essere dura" se il fisico non è abituato a essere strapazzato al mattino presto. Dopo una o due settimane in cui si continua regolarmente a correre sempre e solo al mattino, l'organismo si abitua a svegliarsi in fretta e le sensazioni negative svaniscono molto rapidamente. Molti runner, dopo meno di un mese di pratica sportiva al mattino, appena svegli pensano subito alla corsa e non vedono l'ora di iniziare l'allenamento.
•Eseguire un buon riscaldamento: è importante sempre, ma in modo particolare quando ci si allena la mattina presto. Il riscaldamento consente all'organismo e ai muscoli di passare in modo graduale dallo stato di riposo alla piena efficienza.
•In inverno coprirsi bene per i primi chilometri: eviterà di correre troppo velocemente all'inizio del riscaldamento per cercare di non sentire il freddo. Appena si avverte che si sta iniziando a sudare, è bene togliere subito il "primo strato" (maglia pesante, felpa). Se si rimane coperti troppo a lungo e si suda molto, al momento in cui ci si toglie la maglia, il sudore inizia a "gelare sulla pelle" con conseguenze non del tutto piacevoli.

Colazione prima o dopo l'allenamento?

La corsa è un esercizio fisico da eseguire preferibilmente a stomaco vuoto, sia per il tipo di movimento che causa uno scuotimento dello stomaco, sia per l'intensità dello sforzo che causa un rallentamento della digestione (anche per digerire, come per correre, occorrono sangue ed energie).
Dopo la corsa diventa invece indispensabile recuperare le energie spese durante l'allenamento. Per rifornire di glicogeno i muscoli e il fegato, è necessario consumare una buona colazione ricca di carboidrati e, se necessario, integrare con uno spuntino (ad esempio frutta fresca) a metà mattina. È utile assumere anche un po' di proteine in modo da avere a disposizione gli aminoacidi necessari per riparare i muscoli "danneggiati" durante l'allenamento. Una buona colazione potrebbe essere, ad esempio, latte o yogurt + pane e marmellata.

La corsa a digiuno aiuta a dimagrire?

Correre la mattina a digiuno aiuta a bruciare una buona percentuale di grassi. Grazie al lungo digiuno notturno i livelli di glucosio nel sangue si abbassano e di conseguenza i muscoli sono portati a bruciare una miscela un po' più ricca di grassi e un po' meno ricca di carboidrati rispetto al carburante che verrebbe utilizzato in altri momenti della giornata.
Questa considerazione non deve però trarre in inganno: ciò che importa maggiormente è la quantità complessiva di grassi (e di calorie) che si bruciano durante l'allenamento (vedere l'articolo sulla corsa per dimagrire). La cosa più importante è quindi correre il più a lungo possibile (mattina o sera diventa irrilevante) in modo da consumare più calorie possibili.

Fonte: http://www.dietabit.it/sport/mattino-presto.html

mercoledì 9 giugno 2010

Gare di maggio

Nel mese di maggio ho partecipato alle tre gare del circuito UISP che mi ero prefissato.
La prima è stata la "Gambolinata" di Gambolò, circuito di 12.1km che si snodava tra Gambolò e le campagne circostanti, con arrivo nel fossato del Castello Sono riuscito a chiudere la gara in 57'04'' alla media di 4'43'' al km. La corsa è andata bene, c'era il sole leggermente velato e non faceva caldissimo.
La seconda gara si è svolta a Sannazzaro su un circuito da 5.7km corso in 25'58'' alla media di 4'35'' al km, è stata una corsa tranquilla e il fisico ha retto bene. Unica pecca la segnalazione del tracciato di gara, dove in un punto c'era una curva a gomito che entrava in un sottobosco che era mal segnalata.
La terza gara si è svolta a Tromello su un circuito da 10.2km corso in 51'23'' alla media di 5'02'' al km, è stata una corsa dura, perchè sono arrivato stanco dalla gara di 2 giorni prima e il fisico ha ceduto, quindi gli ultimi 4km li ho fatti ad un andatura leggera giusto per arrivare in fondo.
Il mese di giugno si apre con una leggera fiacchezza fisica, sarà colpa del cambio stagionale, con risultato che non sono ancora riuscito ad allenarmi, altro fattore è che ora devo allenarmi la mattina alzandomi verso le 6.00 e per ora l'ho fatto una volta sola a maggio.
Nel mese di Giugno in programma ci sono due gare, ma non so se le farò tutte e due.
See U Later.